Funzioni
La melatonina, detta anche “l’ormone-madre della Cronobiologia”, è un ormone prodotto principalmente dalla ghiandola pineale. È presente negli esseri umani, negli animali, nelle piante e persino nelle alghe unicellulari e filogeneticamente antiche, vale a dire risalenti a tre miliardi di anni fa. La melatonina regola l’orologio biologico degli esseri umani in quanto ormone naturale. Viene definito anche “l’ormone del buio” in quanto trasmette al nostro organismo informazioni, sotto forma di segnali ormonali, sul tempo e sulla lunghezza della notte. Durante le ore diurne la produzione di melatonina è pressoché nulla. La produzione di melatonina avviene mediante un impulso del nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo, che scandisce in modo rilevante il ritmo circadiano. Se la retina dell’occhio cessa di percepire luce blu in misura sufficiente, il nucleo soprachiasmatico viene informato e, a sua volta, trasmette alla ghiandola pineale l’impulso di produrre melatonina. In questo modo, l’ormone viene rilasciato nel sangue in modo ciclico e in base ad un ritmo stabilito, in particolar modo durante la notte, per sincronizzare l’intero organismo sull’attuale fase circadiana. Quando la retina cattura la prima luce del giorno, si interrompe la produzione di melatonina ed inizia invece la produzione di altri ormoni, necessari per mantenerci svegli. Questo ciclo contribuisce a creare il ritmo circadiano di sonno/veglia della durata di 24 ore.
A causa delle variazioni della luce nelle diverse stagioni, abbiamo sviluppato poi un ritmo annuale, oltre al ritmo circadiano (giornaliero). Durante l’inverno la melatonina viene prodotta e rilasciata nel sangue per un periodo di tempo più lungo rispetto all’estate.
La melatonina ha una emivita molto breve di circa 30 minuti. Dal momento che decade tanto rapidamente, è necessario che venga costantemente prodotta durante tutta la notte perché si riesca ad ottenere un sonno ristoratore (e tanti altri benefici). Negli esseri umani con un ritmo circadiano sano, i livelli di melatonina aumentano rapidamente col buio e rimangono elevati ad un livello costante per tutta la notte fino alle prime luci dell’alba. Questo livello elevato di melatonina non è necessario solo per addormentarsi, bensì anche per godere di un sonno profondo e ristoratore. Al mattino presto il livello di melatonina cala nuovamente in modo brusco, per consentire al nostro organismo di reagire alla condizione di luce crescente e dunque di svegliarsi.
L’uomo moderno è l’unica creatura vivente che si permette di deviare i propri ritmi biologici invertendo il giorno con la notte. Come se non bastasse, con l’avanzare dell’età diminuisce la nostra capacità di produrre melatonina durante le ore notturne. Ne risulta che il segnale trasmesso ad ogni parte del corpo diventa più flebile. Spesso non si attiva fino a ben oltre la mezzanotte. Alle prime luci dell’alba, tuttavia, la secrezione di melatonina si interrompe puntualmente. Le persone anziane, quindi, riescono a produrre l’ormone del sonno per un periodo più breve e, in genere, il loro organismo non riesce a sfruttarlo in modo efficace.